mercoledì 16 novembre 2016

Orgoglio Beta

Vorrei cominciare cosi, un tema che mi sta abbastanza a cuore, un tema che oserei definire il puro contrasto ai modelli, ai rituali, agli schemi e alla normalità becera.

Perchè Orgoglio Beta?

Noto spesso, su blog, forum, social ma anche in alcuni dialoghi e discorsi di tutti i giorni, quante persone, quanti ragazzi, ma aggiungerei anche quanti uomini si sentono inadatti, incapaci, frustrati, colpevoli ecc. ecc. fase che anche io, fino a più di un anno fa, ho passato, una fase di circa 3 anni, a corrente alternata. Orgoglio Beta nasce perchè mi sento male, a volte vedendo tante persone soffrire, fondamentalmente per nulla. Perchè dico cosi? Perchè se ci pensate cos'è vivere una vita dandosi colpe sul nulla? Adesso, non vorrei spiegare le tipologie di Maschi (Alpha e Beta), anche perchè vi sono altre persone che possono spiegare meglio questo tema. Il succo della questione è semplice, cominciare a valorizzare il proprio Io e il proprio essere. 

Cosa significa Orgoglio Beta? Quali sono le sue caratteristiche?

Innanzitutto bisogna cominciare a guardarsi dentro, a capire cosa conta davvero, cioè essere o non essere (famosa frase dell'Amleto di William Shakespare). Il Maschio Beta è il tipo remissivo, dipendente, bisognoso e poco autentico, il classico sfigato diremmo noi. So bene cosa significa l'esaltazione del Maschio Alpha (intendo solo l'aspetto culturale e non l'aspetto naturale del fenomeno) e so quanto possa pesare, perchè fondamentalmente per molti uomini è cosi, è una tortura. Ma allora che si fa? Conviene piangersi addosso? Oppure cominciare a prendere in mano la propria vita? A tutti i Beta che osserveranno questo post, molto probabilmente diranno "per conquistare una donna conviene fare cosi, proprio come farebbe un vero uomo" oppure "ma tanto gli st*nzi vincono sempre e i buoni se la prendono in quel posto" e tante altre menate. Posso garantire, che non c'è nulla di più frustrante, della dipendenza del giudizio degli altri e dei dettami prestabiliti. L'Orgoglio Beta si basa principalmente sulla capacità di individuare le proprie qualità, cioè le sfumature che noi stessi riteniamo qualità, ad esempio il Beta è sensibile, empatico, posato, tranquillo ecc. questo è uno dei primi passi fondamentali, a mio avviso, che ogni uomo che si ritrova in queste situazioni, dovrebbe fare, cioè esaltare le proprie caratteristiche e renderle, a loro modo, perfette. In secondo luogo, cominciare a smettere di paragonarsi agli altri, cioè a quale potrebbe essere l'ideale, per il semplice motivo che l'effetto che può avere il paragonarsi, è covare odio, intolleranza e invidia nei confronti di altri uomini diversi dal Beta. Il compito di un uomo orgogliosamente Beta, sta nel concentrarsi su di se e capire che non c'è un comportamento più giusto rispetto a un altro, ma lo scopo principale è esaltare questo suo essere: uno che non ama apparire, uno che non ama la vita mondana, una persona che non ama stare "sul filo del rasoio", un tipo semplice, riflessivo e introverso, nulla di male, basta non sentirsi meno di altri. 

Più facile a dirsi che a farsi?

Sembra cosi, perchè i condizionamenti sociali sono, ahimè, per molti come scavare l'Everest, ma ripeto, è tutta una questione di forza d'animo e orgoglio, senza esse, saremmo sempre in balia degli altri e del loro giudizio. Non è semplice, ma finchè diremmo "è difficile, non ci riesco", significa non volerlo davvero. Se una cosa la vogliamo davvero o vogliamo veramente stare bene, non c'è scusa che tiene, si tenta sempre se si tratta della nostra felicità. 

Meglio conquistare prima una donna o conquistare prima me stesso?

La risposta è piuttosto banale, chi non si piace è difficile che piaccia. Io stesso un tempo, ero convinto di non piacere solo perchè sono un tipo tranquillo e semplice, ma in fin dei conti, perchè dirci cosi? Non è che sotto sotto, il fatto di non piacere, era del tutto personale? Forse, ancora oggi, un po', penso che molte donne preferiscano una persona più spigliata, più impulsiva, più socievole, più "fuori dalle righe" ecc. ma non può essere motivo di sconforto, di chiusura mentale o di generalizzazione. Bisogna capire che i primi padroni del nostro destino siamo noi, non sta agli altri apprezzarci per primi e non possiamo permettere che delle preferenze o delle opinioni, mettano in discussione la nostra unicità in quanto uomini.

Se non sono Alpha, non sono un "vero uomo"?

Anche questa ideologia è deleteria e non fa altro che alimentare insoddisfazione e incapacità. L'idea di "vero", in qualsiasi contesto, ci rende inevitabilmente le vittime in questione, ma anche in questo contesto, sta a noi non farci destabilizzare e non passare per vittime. Se siamo uomini veri o no, non lo decidono gli altri, ogni uomo, come ogni donna e qualsiasi altro individuo, è fatto a suo modo. Non siete i "predatori"? Non siete dei "leader"? Non siete dei "vincenti"? Bene, se preferite altro, se preferite vivere in un paesino di montagna piuttosto che in città, se preferite fare il postino piuttosto che il dirigente di aziende, se preferite non puntare a volere dei figli e a non sposarvi, se preferite una serata in compagnia dei propri cari piuttosto che in discoteca, tranquilli, non c'è nulla di cui preoccuparsi. Siate l'uomo che voi siete, questa è la miglior forma di amore verso noi stessi. Io, ad esempio, tendo addirittura a diffidare pure delle definizioni sui comportamenti più mascolini o più femminili. 

Conclusioni

Persino a me stesso, mi è servito tutto ciò e spero che possa servire a tutti coloro che si sentono dei poco di buono o, anche, a tutti coloro che si sentono "respinti" dalla società. Sappiate che la vita è una sola e se la sprechiamo con le lamentele o con la dipendenza dagli altri, abbiamo già smesso di vivere. Penso che non ci sia soluzione migliore, che quella dell'accettazione e del sentirsi unici. 

Mi presento

Buongiorno a tutti, ho deciso quest'oggi di voler scrivere il mio primo blog, dove ho l'opportunità di poter dar luce ai miei pensieri, alle mie idee, alla mia creatività e alla mia essenza. L'intento mio, è proprio questo. 

Perchè ho deciso di chiamarmi Lupo Solitario? 

Da sempre, diciamo, mi sono sempre considerato un ragazzo tranquillo e taciturno, tutto questo, l'ho capito sia dalle mie esperienze personali (dal modo di reagire alle situazioni, sia dentro che fuori) e anche tramite l'informazione, le discussioni e tesi varie. Mi definisco "lupo solitario", perchè ho capito, specie nell'ultimo periodo, quanto mi piace questo mio modo di essere: pensare, approfondire, trovare la soluzione a qualche disagio, non dipendere, non farmi condizionare, non frequentare contesti dove, per lo più, si parla del nulla ecc. ecc. tutto ciò esalta la mia creatività e la mia personalità, la solitudine è una fonte inesauribile di benessere. Come diceva anche Jung "La solitudine è per me una fonte di guarigione che rende la mia vita degna di essere vissuta. Il parlare è spesso un tormento per me e ho bisogno di molti giorni di silenzio per ricoverarmi dalla futilità delle parole."

Qual'è lo scopo di questo Blog?

Non so dire se possiede uno scopo, non mi piace dire "questo blog serve a...", per il semplice fatto che voglio semplicemente dar luce e dar voce, ad idee e pensieri, che in molti altri contesti non riesco ad esprimere come vorrei. Ricordo un'intervista fatta ultimamente, al filosofo Diego Fusaro, su un suo filmato postato sul suo canale Youtube, dove gli chiesero "a cosa serve la Filosofia?" e lui rispose "la Filosofia serve a mettere i discussione questa domanda, cioè l'utilità, perchè il nostro è il tempo in cui tutto viene misurato sul fondamento dell'utilità, cioè del servire a qualcosa. La filosofia, diceva Aristotele, non serve a nulla, proprio in ciò sta la sua grandezza, perchè sciolta dal vincolo di servitù, è fine a se stessa, trasmette consapevolezza, non serve a essere produttivi, serve a scolpire la propria statua interiore". Sia chiaro, se poi sono utili a molte persone, questo non può fare altro che riempirmi di gioia e di orgoglio. Forse, serve proprio a coltivare la propria consapevolezza.

A che tipo di pubblico potrebbe essere rivolto?

Fondamentalmente, non c'è un tipo di pubblico, possono consultarlo e osservarlo tutti. Più che altro, è rivolto anche e soprattutto, a tutte le persone che, hanno "problemi" o disagi, ad esempio perchè: non sono alla moda, parlano poco, soffrono di qualche disfluenza, possiedono qualche disabilità, possiedono un orientamento sessuale differente, insomma, è rivolto a tutti coloro che vengono considerati (a mio avviso, correttamente, ma non in maniera dispregiativa) diversi (quando, fondamentalmente, siamo tutti diversi) oppure "anormali" (ma il concetto di normalità, è uno dei più velenosi che possano esistere).

Conclusioni

Non vedo l'ora di iniziare e di poter dire la mia, su tutto ciò che più mi piace e su tutto ciò che cattura la mia attenzione e alimenta il mio interesse e sapere.